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Le Apnee Notturne nei Soggetti Adulti
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La diagnosi di Apnee ostruttive nel sonno nel soggetto adulto si pone in presenza di un esame strumentale (poligrafia/polisonnogramma o monitoraggio cardiorespiratorio completo) notturno che identifichi un numero di apnee per ora di sonno (AHI) di almeno 15, indipendentemente da altri segni/sintomi o quadri
medici e/o psichiatrici, o un AHI di almeno 5 associato a segni/sintomi (russamento, eccessiva sonnolenza diurna, fatica, insonnia, apnee osservate, disturbi respiratori notturni) o quadri medici e/o psichiatrici (ad esempio, ipertensione arteriosa, patologia coronarica, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca cronica, ictus, diabete, disfunzioni cognitive, o disturbi dell’umore). In base all’indice di apnea la sindrome si definisce di:
L’OSA è caratterizzata da ripetuti episodi di completa (apnea) o parziale (ipopnea) ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno. Questi eventi determinano riduzione dell’ossigenazione e terminano con dei brevi risvegli talvolta anche non percepiti. Questi eventi respiratori hanno una durata il più delle volte compresa tra i 10 e i 30 secondi ma possono superare anche il minuto. Questi eventi si possono presentare in tutti gli stadi del sonno anche se il più delle volte quelli più lunghi e con le maggiori riduzioni dell’ossigenazione avvengono durante il sonno REM. Gli episodi di apnea sono regolarmente seguite da un intenso russamento che in queste persone ha quindi la caratteristica dell’intermittenza ossia russamento intenso cui segue silenzio associato alle pause.
Chi soffre di apnee notturne spesso si sveglia al mattino insoddisfatto del riposo notturno e con sensazione di stanchezza. Apnee, ipopnee e russamento possono peggiorare a seguito del fumo di sigaretta o dell’assunzione di alcolici. Varie anomalie delle strutture ossee del cranio o dei tessuti molli del collo possono predisporre alle apnee nel sonno.
Queste possono essere congenite (come le dimensioni della mandibola, la sua posizione, l’altezza del palato o acquisite come l’ipertrofia adeno-tonsillare). I ragazzi con sindrome di Down hanno una alta prevalenza di OSA proprio in relazione alla struttura ossea del capo, all’eccessivo sviluppo della lingua (macroglossia) e all’aumentato sviluppo dei tessuti molli delle prime vie aeree, così come i soggetti affetti da patologie neuromuscolari a seguito dell’interessamento dei muscoli periferici.
L’OSA è una patologia che si può identificare in età pediatrica, giovanile e ancor più frequentemente nelle fasce di età più avanzata. Negli adulti una persona su tre presenta l’OSA ovviamente con maggiore frequenza nella forma lieve e con andamento decrescente di frequenza nelle forme a gravità crescente.
La prevalenza di apnee ostruttive durante il sonno di grado moderato e severo cioè con più di 15 eventi per ora è stato riscontrato nell’età adulta in circa 1 donna su 4 e in 1 uomo su 2.
Negli adulti una persona su tre presenta le apnee nel sonno ovviamente con maggiore frequenza delle forme meno severe e con andamento crescente con il progredire dell’età.
Il rischio di sviluppare la malattia nelle donne aumenta dopo la menopausa.
La presenza dell’associazione con eccessiva sonnolenza durante il giorno si riscontra in un soggetto ogni 3-5 di quelli affetti dalla patologia.
Il russamento e la sonnolenza diurna sono i due sintomi che più frequentemente portano il paziente a consultare il medico di medicina generale ed in seguito lo specialista. Le donne riportano con minore frequenza i classici sintomi del respiro ostruito con intenso russamento durante il sonno e della sonnolenza diurna ma più spesso possono riferire altri sintomi come insonnia e palpitazioni. L’OSA si instaura in persone che sono state a lungo russatori. In alcuni di essi, con il passare degli anni o con l’aumentare del peso corporeo, si assiste ad un aumento dell’intensità del russamento e quindi alla comparsa sempre più frequente di apnee ostruttive, ossia di periodi in cui il respiro si arresta. Il russamento acquista allora un carattere intermittente: un alternarsi ciclico di silenzi dovuti alle apnee e di intenso russamento a seguito della loro risoluzione. Al russamento va quindi posta particolare attenzione specie se è riferito come abituale (tutte le notti) e persistente (da almeno 6 mesi) con pause respiratorie nel sonno riferite dal partner.
Altro sintomo su cui porre grande attenzione è l’eccessiva sonnolenza diurna (test gratuito online). Frequente è la necessità di alzarsi durante il riposo notturno per l’eliminazione dell'urina. A volte così severa da causare emissione involontaria di urina durante il sonno, particolarmente nei più giovani.
Altro sintomo spesso sottovalutato o non riferito dal paziente è la disfunzione erettile e la riduzione della libido. I Sintomi più comuni riferiti al medico sono:
Chi soffre di apnee ostruttive nel sonno è soggetto ad un maggior numero di incidenti stradali, domestici ed in ambito lavorativo e, non meno importante, ad uno scadimento delle funzioni psicosociali con ripercussioni sulla qualità della vita compresa quella coniugale, con tangibile miglioramento dopo idonea terapia.
Le apnee nel sonno comportano conseguenze cardiovascolari come le fluttuazioni ripetute della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca, oltre che ad alterazioni della circolazione cerebrale e coronarica.
La presenza di ipertensione arteriosa sistemica, e ancor più di quelle forme che necessitano più farmaci per trattarla, dovrebbe aumentare il sospetto clinico di OSA. Inoltre, è sempre più dimostrato come l’OSA favorisca sia lo sviluppo del diabete sia di alterazioni del metabolismo dei grassi.
Conseguenze cardiovascolari croniche dell’OSA sono l’ipertensione arteriosa, la fibrillazione atriale, l’insufficienza cardiaca cronica, l’arteosclerosi, la coronaropatia, l’ictus.
Bibliografia: Libro Bianco OSA dei prof.ri Luigi Ferini Strambi e Giuseppe Insalaco

GRADO | AHI |
Lieve | Valori Compresi tra 5 e 14 |
Moderato | Valori Compresi tra 15 e 29 |
Grave/Severo | Valori Maggiori di 30 |
L’OSA è caratterizzata da ripetuti episodi di completa (apnea) o parziale (ipopnea) ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno. Questi eventi determinano riduzione dell’ossigenazione e terminano con dei brevi risvegli talvolta anche non percepiti. Questi eventi respiratori hanno una durata il più delle volte compresa tra i 10 e i 30 secondi ma possono superare anche il minuto. Questi eventi si possono presentare in tutti gli stadi del sonno anche se il più delle volte quelli più lunghi e con le maggiori riduzioni dell’ossigenazione avvengono durante il sonno REM. Gli episodi di apnea sono regolarmente seguite da un intenso russamento che in queste persone ha quindi la caratteristica dell’intermittenza ossia russamento intenso cui segue silenzio associato alle pause.
Chi soffre di apnee notturne spesso si sveglia al mattino insoddisfatto del riposo notturno e con sensazione di stanchezza. Apnee, ipopnee e russamento possono peggiorare a seguito del fumo di sigaretta o dell’assunzione di alcolici. Varie anomalie delle strutture ossee del cranio o dei tessuti molli del collo possono predisporre alle apnee nel sonno.
Queste possono essere congenite (come le dimensioni della mandibola, la sua posizione, l’altezza del palato o acquisite come l’ipertrofia adeno-tonsillare). I ragazzi con sindrome di Down hanno una alta prevalenza di OSA proprio in relazione alla struttura ossea del capo, all’eccessivo sviluppo della lingua (macroglossia) e all’aumentato sviluppo dei tessuti molli delle prime vie aeree, così come i soggetti affetti da patologie neuromuscolari a seguito dell’interessamento dei muscoli periferici.
L’OSA è una patologia che si può identificare in età pediatrica, giovanile e ancor più frequentemente nelle fasce di età più avanzata. Negli adulti una persona su tre presenta l’OSA ovviamente con maggiore frequenza nella forma lieve e con andamento decrescente di frequenza nelle forme a gravità crescente.
La prevalenza di apnee ostruttive durante il sonno di grado moderato e severo cioè con più di 15 eventi per ora è stato riscontrato nell’età adulta in circa 1 donna su 4 e in 1 uomo su 2.
Negli adulti una persona su tre presenta le apnee nel sonno ovviamente con maggiore frequenza delle forme meno severe e con andamento crescente con il progredire dell’età.
Il rischio di sviluppare la malattia nelle donne aumenta dopo la menopausa.

Il russamento e la sonnolenza diurna sono i due sintomi che più frequentemente portano il paziente a consultare il medico di medicina generale ed in seguito lo specialista. Le donne riportano con minore frequenza i classici sintomi del respiro ostruito con intenso russamento durante il sonno e della sonnolenza diurna ma più spesso possono riferire altri sintomi come insonnia e palpitazioni. L’OSA si instaura in persone che sono state a lungo russatori. In alcuni di essi, con il passare degli anni o con l’aumentare del peso corporeo, si assiste ad un aumento dell’intensità del russamento e quindi alla comparsa sempre più frequente di apnee ostruttive, ossia di periodi in cui il respiro si arresta. Il russamento acquista allora un carattere intermittente: un alternarsi ciclico di silenzi dovuti alle apnee e di intenso russamento a seguito della loro risoluzione. Al russamento va quindi posta particolare attenzione specie se è riferito come abituale (tutte le notti) e persistente (da almeno 6 mesi) con pause respiratorie nel sonno riferite dal partner.
Altro sintomo su cui porre grande attenzione è l’eccessiva sonnolenza diurna (test gratuito online). Frequente è la necessità di alzarsi durante il riposo notturno per l’eliminazione dell'urina. A volte così severa da causare emissione involontaria di urina durante il sonno, particolarmente nei più giovani.
Altro sintomo spesso sottovalutato o non riferito dal paziente è la disfunzione erettile e la riduzione della libido. I Sintomi più comuni riferiti al medico sono:
Sintomi Notturni | Sintomi Diurni |
Russamento | Deficit dell'attenzione, della memoria e difficoltà di concentrazione |
Pause Respiratorie | Eccessiva sonnolenza diurna |
Sonno frammentato con frequenti risvegli o movimenti del corpo | Sensazione di stanchezza |
Risvegli con senso di soffocamento o boccheggiamento | Cefalea al risveglio di breve durata |
Risvegli con sensazione di bocca asciutta | Disfunzioni sessuali (riduzione della libido e deficit erettile) |
Necessità di urinare durante la notte | Disturbi dell'umore (irascibilità/aggressività) |
Sudorazione | Ridotta abilità nell'esecuzione di attività manuali |
Chi soffre di apnee ostruttive nel sonno è soggetto ad un maggior numero di incidenti stradali, domestici ed in ambito lavorativo e, non meno importante, ad uno scadimento delle funzioni psicosociali con ripercussioni sulla qualità della vita compresa quella coniugale, con tangibile miglioramento dopo idonea terapia.
Le apnee nel sonno comportano conseguenze cardiovascolari come le fluttuazioni ripetute della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca, oltre che ad alterazioni della circolazione cerebrale e coronarica.
La presenza di ipertensione arteriosa sistemica, e ancor più di quelle forme che necessitano più farmaci per trattarla, dovrebbe aumentare il sospetto clinico di OSA. Inoltre, è sempre più dimostrato come l’OSA favorisca sia lo sviluppo del diabete sia di alterazioni del metabolismo dei grassi.
Conseguenze cardiovascolari croniche dell’OSA sono l’ipertensione arteriosa, la fibrillazione atriale, l’insufficienza cardiaca cronica, l’arteosclerosi, la coronaropatia, l’ictus.
Bibliografia: Libro Bianco OSA dei prof.ri Luigi Ferini Strambi e Giuseppe Insalaco