Come curare le Apnee notturne?
Il percorso terapeutico per una diagnosi di OSA si può avvalere di diverse alternative da impiegare singolarmente o associate tra di loro, che vanno dall’applicazione, attraverso una maschera il più delle volte nasale, di pressione positiva continua (CPAP), alla chirurgia delle vie aeree superiore, all’applicazione di protrusori mandibolari e di altre tipologie di trattamento che si dimostrano efficaci nel migliorare la qualità di vita dei pazienti.
L’obiettivo principale del trattamento è la risoluzione degli eventi respiratori durante il sonno e di tutto ciò che ne consegue.
Per il trattamento della sindrome dell’apnea ostruttiva, la somministrazione di aria a pressione positiva continua (CPAP) con maschera nasale o naso buccale, rappresenta, ad oggi, la terapia, quando correttamente prescritta ed eseguita, più efficace.
Chi prescrive la terapia con CPAP?

La terapia è prescritta da un medico specialista esperto in disturbi respiratori del sonno (pneumologo, neurologo, o altro specialista certificato per diagnosi ed il trattamento delle apnee notturne) a seguito della valutazione dei soggetti affetti da apnee notturne.
È raccomandata nella maggioranza dei pazienti con OSA, garantendo una buona risoluzione anche dei sintomi diurni.
La terapia con pressione positiva continua (CPAP) è considerata come il cardine del trattamento per l’apnea ostruttiva del sonno, il trattamento della malattia in pazienti con preesistente malattia cardiovascolare è associata ad una diminuzione di nuovi eventi cardiovascolari.
La terapia con CPAP riduce significativamente gli esiti cardiovascolari associati con questa condizione medica.
Terapia per apnee notturne posizionali

La terapia posizionale può essere indicata quando il paziente presenta apnee solo o prevalentemente in posizione supina.
La terapia posizionale effettuata con cuscini posturali riduce la percentuale di sonno in posizione supina e ciò migliora la sonnolenza soggettiva e la qualità di vita nelle persone con lieve o moderata apnea ostruttiva del sonno che non presentano gli eventi respiratori quando dormono sul fianco.L’OSA peggiora la prognosi di pazienti affetti da altre patologie sottolineando la necessità di identificare e trattare chi è affetto da questa patologia.
Incidenti stradali causati da apnee notturne
Le apnee ostruttive nel sonno, oltre all’eccessiva sonnolenza diurna e alle ovvie ripercussioni sulle attività quotidiane come scarso rendimento e ridotta produttività sul lavoro, comporta infatti un aumento del rischio di incidenti stradali per la riduzione della capacità di attenzione, con conseguente riduzione della performance nella guida di un autoveicolo.

Gli incidenti dovuti alla sonnolenza del guidatore avvengono più facilmente nel primo pomeriggio e durante la notte ed hanno la caratteristica di essere sempre particolarmente gravi per la mancanza di una reazione di difesa da parte del guidatore.
Vi è ormai un’ampia letteratura che conferma l’associazione tra OSA e l’aumentato rischio di incidenti alla guida, con un rischio da 2 a 7 volte maggiore di incorrere in un incidente automobilistico.
È dimostrato che, anche in assenza di sonnolenza documentata, nei pazienti con OSA si riscontra un allungamento dei tempi di reazione, con conseguente aumentato rischio di impatto contro un ostacolo.
In base al ritardo dei tempi di reazione tra pazienti OSA e soggetti normali si è visto che i primi percorrono mediamente a 130 km/h (velocità massima consentita sulle autostrade italiane) 22 metri in più prima di iniziare a frenare.
È anche dimostrato che in alcuni ambiti professionali, in particolare gli autisti professionisti, vi sia una maggiore prevalenza di disturbi respiratori nel sonno rispetto alla popolazione generale.
Inoltre la natura sedentaria e monotona di questa attività, il fatto che la guida si prolunghi spesso per molte ore in situazioni poco stimolanti, come la guida in autostrada e nelle ore notturne, espongono questa categoria professionale ad un maggior rischio di sonnolenza alla guida, all’aumento dei tempi di reazione e di conseguenza ad incidenti stradali.
Patente di guida per chi è affetto da apnee notturne
L’inserimento dell’OSA tra le patologie da valutare per la concessione della patente è in vigore con il decreto attuativo dal 3 febbraio 2016 e riguarda i soggetti affetti da apnee ostruttive nel sonno di grado moderato e grave (ossia con più di 15 apnee per ora di sonno) con eccessiva sonnolenza diurna (test gratuito online).
L’applicazione della normativa ha lo scopo di garantire una maggiore sicurezza sulle strade garantendo non solo alla comunità ma anche chi guida.
Per questi soggetti l'idoneità alla guida è riconosciuta a seguito di trattamento efficace e documentato.
Bibliografia: Libro Bianco OSA dei prof.ri Luigi Ferini Strambi e Giuseppe Insalaco