La Telemedicina in Italia e in Sicilia: stato dell’arte, luci e ombre

La Telemedicina in Italia e in Sicilia: stato dell’arte, luci e ombre

La telemedicina è entrata stabilmente nell’agenda della sanità italiana grazie al PNRR e al nuovo Portale Nazionale di Diffusione della Telemedicina (PN-DT), hub pubblico pensato per informazione, formazione, catalogo soluzioni e monitoraggio, in attesa dell’interoperabilità completa con la Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT). 

Cos’è (e cosa offre) la telemedicina

Con il termine telemedicina si intendono tutte le prestazioni sanitarie che possono essere effettuate a distanza tra il paziente e il professionista sanitario, grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate.

La telemedicina offre la possibilità di svolgere visite di controllo da remoto, anche con un eventuale supporto di un caregiver al paziente, monitorare i parametri vitali, facilitare la comunicazione tra professionisti sanitari per la consultazione e lo scambio di pareri riguardo casi clinici specifici e permettere la trasmissione di documenti, referti e immagini.

L’erogazione delle prestazioni sanitarie in telemedicina non sostituisce il rapporto medico-paziente tradizionale, ma lo affianca e arricchisce con nuove opportunità e potenzialità. La telemedicina rappresenta un importante strumento per migliorare l’accessibilità, l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari.

Le parole chiave della telemedicina sono:

  • Equità nell’accesso alle cure
  • Qualità di vita
  • Tempestività delle cure
  • Collaborazione tra professionisti
  • Comodità e risparmio.

I servizi di telemedicina sono:

Televisita

La televisita è una prestazione medica a distanza in cui il medico interagisce con il paziente in tempo reale, talvolta con il supporto di un caregiver, tramite l’utilizzo di tecnologie che permettono una comunicazione visiva e sonora. La televisita è indicata per il controllo di pazienti che hanno già ricevuto una valutazione clinica attraverso una prima visita in presenza.

Telemonitoraggio

Il telemonitoraggio è un servizio di assistenza sanitaria a distanza particolarmente indicato per pazienti con patologie croniche, come ad esempio scompenso cardiaco, diabete e insufficienza respiratoria. L’attività permette il monitoraggio continuo dei parametri vitali del paziente (quali ad esempio pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione dell’ossigeno) e dei sintomi riferiti.

Teleconsulto

Il teleconsulto è un atto medico che consente la collaborazione a distanza tra due o più medici per confrontarsi sulla situazione clinica di un paziente. Si avvale di tecnologie che permettono la condivisione di dati clinici, referti, immagini e materiali audio-video, senza che il paziente sia presente..

Teleconsulenza medico-sanitaria

Oltre al teleconsulto, è prevista anche la Teleconsulenza medico-sanitaria. Tale servizio può essere descritto come un’attività sanitaria, anche non strettamente medica, che consiste nell’interazione a distanza tra professionisti sanitari con differenti responsabilità.

Teleriabilitazione

La teleriabilitazione consiste nell’erogazione a distanza di servizi di riabilitazione per ripristinare, migliorare o mantenere il funzionamento psicofisico in persone con disabilità o disturbi, transitori o permanenti.

La teleriabilitazione prevede l’interazione a distanza tra il paziente e professionisti coinvolti nello specifico ambito riabilitativo come ortopedici, neurologi, fisiatri, cardiologi, fisioterapisti, logopedisti e terapisti.

Teleassistenza

La teleassistenza è una forma di assistenza sanitaria a distanza di pertinenza delle professioni sanitarie (come ad esempio infermieri e assistenti sanitari), che si basa sull’interazione da remoto tra il professionista sanitario e il paziente e/o il suo caregiver attraverso piattaforme dedicate.

Stato nazionale: cosa è stato fatto in Italia

Luci

  • Accesso e prossimità: visite e controlli a distanza riducono spostamenti e liste d’attesa, soprattutto per cronici e fragili. 
  • Governance nazionale: il PN-DT centralizza informazione e (a regime) monitoraggio dell’uso dei servizi per area geografica. 
  • Allineamento al PNRR: la telemedicina è parte della Missione 6 “Salute” con investimenti dedicati. 

È stato approvato l’intervento del PNRR “Telemedicina per un migliore supporto ai pazienti cronici” (Investimento 1.2.3) con target nazionali: almeno un progetto per Regione/PA, servizi minimi, e almeno 300.000 persone assistite tramite telemedicina entro il 2025. 

È operativa la Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) che abilita funzioni come la televisita, il telemonitoraggio, etc., con uniformazione fra regioni. 

Ombre e criticità

  • Disparità tra regioni: non tutte le Regioni hanno adottato progetti con uguale prontezza, né lo stesso livello di servizi. 
  • Modelli organizzativi da ridefinire: la tecnologia è necessaria ma non sufficiente se non cambia l’organizzazione sanitaria, la formazione, la cultura dell’uso. 
  • Questioni normative e privacy: interoperabilità dei sistemi informativi, governance dei dati sanitari. Ad esempio il dibattito sul Gateway nazionale e l’uso dei dati aggregati/pseudonimizzati per valutazione degli outcome
  • Interoperabilità e sicurezza: l’attivazione delle sezioni “catalogo” e “monitoraggio” del PN-DT è legata alla piena interoperabilità con la PNT; standard e integrazioni restano punti chiave.
  • Change management: servono formazione continua e accompagnamento al cambiamento per professionisti e strutture. 

Piattaforma-nazionale-telemedicina

Il caso Sicilia: cosa succede in regione

La Regione Siciliana definisce la telemedicina come modalità di erogazione di servizi sanitari tramite tecnologie ICT e presenta pagine dedicate e progetti sul territorio (teleconsulto specialistico, reti cliniche, formazione). 

Esempi storici e formativi (es. progetto Trinacria, CEFPAS) hanno contribuito a creare competenze e modelli sperimentali regionali.

Punti di forza

  • Esistenza delle linee di indirizzo regionali che recepiscono l’intesa nazionale del 2014 per la telemedicina. 
  • Stanziamento di 172 milioni di euro per potenziare la telemedicina in Sicilia: un segnale forte che testimonia l’impegno regionale. 
  • Iniziative concrete su territorio: ASP di Palermo, di Enna, progetti di assistenza territoriale, tele‐refertazione, tele‐consulta, tele‐monitoraggio.

Sfide / Criticità locali

  • Disomogeneità territoriale: nelle zone interne, rurali o dove le infrastrutture (internet, dispositivi) sono deboli, l’accesso rimane problematico.
  • Risorse umane e formazione: serve personale sanitario e tecnico adeguatamente formato, motivato, con competenze digitali, ma non sempre è presente o adeguatamente supportato.
  • Integrazione con i servizi esistenti: continuità assistenziale, coordinamento tra ospedale-territorio-ambulatori.
  • Valutazione degli outcome locali: efficacia, efficienza, costo vs beneficio ancora poco quantificati o divulgati.
Prospettive: come migliorare
  • Completare l’implementazione della piattaforma nazionale regionale (IRT) in tutta la Sicilia, con standard uniformi.
  • Rafforzare i partenariati tra pubblico, privato, imprese tecnologiche, università, comunità locale.
  • Maggiore trasparenza e reportistica sugli esiti: quanti pazienti beneficiati, quali patologie croniche meglio gestite, risparmi reali, impatto sulla qualità di vita.
  • Politiche per colmare il digital divide, infrastrutturale e culturale.
  • Incentivi per la formazione continua del personale sanitario sulle tecnologie digitali.

Conclusione

La telemedicina rappresenta una opportunità straordinaria per la sanità italiana, non solo come risposta alle emergenze (come la pandemia), ma come modalità strutturale per garantire accesso, equità e sostenibilità.

In Italia la telemedicina sta passando dalla sperimentazione alla messa a sistema; in Sicilia la presenza di progetti e percorsi formativi fornisce basi concrete. La priorità ora è standardizzare processi, integrare piattaforme e misurare gli esiti per trasformare le luci in valore diffuso per cittadini e operatori. L’impegno c’è, ma le sfide restano significative: dalla diffusione territoriale all’organizzazione, dalla formazione all’equilibrio tra innovazione e rispetto dei diritti fondamentali. Serve un’accelerazione condivisa, con visione, risorse e capitale umano coinvolto.

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